giovedì 8 maggio 2014

IL PROGETTO





Da un’idea di Valeria Simone e Neka Bagdavadze
In collaborazione con la compagnia Menhir

Il progetto H24 _ Acasǎ, rappresenta l’ultima fase di una più ampia impresa che intende indagare e raffigurare la condizione delle donne in situazioni di marginalità sociale che si trovano a vivere nel nostro territorio. Si tratta di un progetto di creatività condivisa, che parte dal coinvolgimento diretto delle donne di cui raccontiamo le storie.
Dopo aver incontrato numerose donne migranti, abbiamo sentito la necessità di ‘raccontare’ le storie di donne straniere che svolgono lavori di cura nella quasi totale invisibilità sociale, ai margini della cultura dominante e lontane dai nuclei familiari d’origine. H24 _ Acasǎ, è un progetto partecipato e che si adatta ad ogni luogo.
Spesso conseguenza di una disuguaglianza globale, le badanti, colf e bambinaie, sono vittime di una disparità di genere, per cui, permettendo alle donne occidentali una maggiore libertà e possibilità lavorative, di fatto, non solo rinunciano all’accudimento dei propri figli o genitori, ma anche allo status di cittadine, perché nelle nostre società sono negate allo sguardo ed emarginate; ed essendo spesso clandestine, non possono rivendicare alcun diritto.
Le donne che partono da luoghi di estrema povertà, riescono ad ottenere un lavoro ed una ‘autonomia’ (economica) soltanto assumendo quei ruoli che le donne occidentali rifiutano o sacrificano, quali appunto l’accudimento dei figli, dei genitori o dei disabili. Accudimento da una parte rifiutato dalle donne, dall’altra negato da uno stato sociale assente che trascura irrimediabilmente le necessità dell’assistenza.
Il progetto parte da una ricerca sul territorio di Ruvo di Puglia attraverso interviste alle donne immigrate che svolgono lavori di cura.
Il progetto si conclude con un evento, Acasǎ, dove 6 attrici/autrici, raccontano alcune delle storie ascoltate, e dove saranno proiettati alcuni video ed esposte alcune foto sull’argomento, frutto della ricerca svolta.

Si ringrazia l'Ass. alla Cultura Paquale De Palo e la Dirigente ai Servizi Sociali Grazia Tedone
Il progetto è sostenuto dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Ruvo di Puglia